Nella sua carriera di cembalaro costruì numerosi pianoforti: a noi purtroppo ne sono pervenuti solo tre.

Dati sintetici
Inventore del pianoforte
Data di nascita
Martedì 4 maggio 1655
Luogo di nascita
Padova, Italia
Data di morte
Domenica 27 gennaio 1732 (a 76 anni)
Luogo di morte
Firenze, Italia
Biografia
Bartolomeo Cristofori viene storicamente riconosciuto come l’inventore del pianoforte.
Nacque a Padova il giorno 4 maggio dell’anno 1655. Lavorò a Firenze presso la corte dei Medici nel periodo intorno all’anno 1690.
Tra il 1698 e il 1700 inventò il gravicembalo con il piano e il forte, strumento musicale che venne successivamente chiamato fortepiano. Il gravicembalo di Bartolomeo Cristofori fu a tutti gli effetti lo strumento musicale precursore del pianoforte; esso sostituì il clavicembalo, che utilizzava il meccanismo dei salterelli, con un sistema di martelletti con lo scappamento: in questo modo rese possibile variare l’intensità del suono, variando la forza con cui si agiva sui tasti.
Inizialmente gli strumenti musicali di Bartolomeo Cristofori non riscossero grande successo: a testimoniare tale direzione fu la riconversione in clavicembali di molti dei suoi gravicembali. È ad ogni modo importante rilevare come l’invenzione di Cristofori aprì la strada a una larga sperimentazione che divenne sempre più forte. Tale ricerca portò poi al perfezionamento dello strumento da lui ideato, facendo nascere di fatto il moderno pianoforte.
L’attività fiorentina è testimoniata dal nutrito carteggio mediceo, che ci restituisce un Cristofori impegnato nella costruzione e nel trasporto di strumenti: spinette, clavicembali (quello in cipresso pagato 597 lire nel 1692), ma anche organi e strumenti ad arco. Tra le varie commesse del duca Ferdinando ci fu quella di un nuovo strumento, che percuotesse le corde anziché pizzicarle. Tra prototipi e sperimentazioni, gli strumenti – i fortepiani ‘di nuova invenzione’ definitivi del Cristofori – uscirono attorno agli anni Venti del Settecento, ossia dopo la morte del mecenate mediceo, avvenuta il 30 ottobre 1711, quando il padovano continuava a lavorare presso la corte come costruttore e curatore della crescente collezione di strumenti dei Medici, senza esimersi dal soddisfare commesse private.
Dei tre fortepiani del Cristofori giunti fino a noi, spicca quello del 1722, appartenuto dapprima a Benedetto Marcello, quindi al fratello Alessandro che lo lasciò in eredità alla cugina contessa Lucia Cittadella Rapti, poi passato ai conti Giusti di Padova ed ora conservato nel Museo degli strumenti musicali di Roma.

Fortepiano costruito da Bartolomeo Cristofori nel 1722 che appartenne a Benedetto Marcello. Oggi è conservato nel Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma.
Tra i suoi allievi spiccano Giovanni Ferrini, che lavorò poi alla corte di Spagna, e Domenico Del Mela, primo costruttore di un fortepiano verticale.
Bartolomeo Cristofori morì a Firenze il 27 gennaio del 1732 nel territorio parrocchiale della chiesa di San Jacopo tra i Fossi, dove venne redatto l’atto di morte, e fu poi sepolto a Santa Croce.
Ci è pervenuta un’unica immagine del cembalaro padovano: l’autore ignoto lo ha ritratto in piedi, accanto ad uno strumento a tastiera, mentre regge un foglio con lo schema della meccanica a martello e la scritta “Bartholomaeus Cristof”, mentre sullo sfondo, attraverso una finestra, si estende la città di Firenze. Ritrovata nel 1934, l’immagine venne distrutta con il museo degli strumenti musicali di Berlino, dov’era ospitata; se ne conservano solo alcune riproduzioni.
Bartolomeo Cristofori morì a Firenze all’età di 76 anni, il 27 gennaio 1732.