di FrancescoS.
Dopo le sedute di preghiera contro l’aborto e soprattutto contro la libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne, durate 40 giorni davanti al Policlinico di Modena, una nuova iniziativa antiaborista, con un contenuto intimidatorio vergognoso, si sta per compiere nella nostra città. Il 28 dicembre l’associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” insieme a “40 Giorni per la Vita” di Modena si riuniranno davanti al Policlinico, di nuovo, per “commemorare” la “Giornata in memoria delle vittime dell’aborto”; e no non sono le donne morte a causa dell’aborto clandestino.
Nel volantino che promuove questa manifestazione grottesca si auspica che “l’aborto diventi presto solo un brutto ricordo del passato”. Vorremmo ricordare agli antiabortisti, ma anche alle istituzioni che autorizzano tali manifestazioni, che l’interruzione di gravidanza è un diritto imprescindibile conquistato dalle donne dopo anni di lotte e sofferenze, un diritto che garantisce la libertà di scelta e l’autodeterminazione sul corpo delle persone, una pratica sanitaria prevista dalla legge a tutela della salute riproduttiva e psicologica delle donne e delle persone.
È gravissimo che a Modena sia stata permessa questa iniziativa davanti al Policlinico, con tutto il suo portato di subdola violenza volta a limitare la libertà altrui; essere in disaccordo con la pratica dell’IVG è più che legittimo, tentare di cancellare la libertà di scelta delle donne e l’esercizio di un diritto NO. Ci appelliamo alla Questura di Modena perché revochi l’autorizzazione, in quel luogo, a questa iniziativa; la manifestazione è già grave di per sé, lasciarla svolgere davanti al principale ospedale di Modena è inaccettabile.