nella foto: D.j. LEO PERSUEDER – VASCO ROSSI – D.j.ANTOINE

La parola chiave è disc jockey, Dj. Prima era diverso: c’erano le balere, le orchestre. Il primo antenato del dj tra una pausa e l’altra metteva i lenti. Poi venne “quello che mette i dischi”, muto, che usava i giradischi e non faceva pause tra un disco e l’altro; quindi si trasformò in intrattenitore “parlante”delle serate. Fu a fine anni 70 che iniziò la vera e propria era del Dj, e il Picchio Rosso fu uno dei primi grandi locali popolari in cui il Dj era il vero protagonista. Finiti i tempi delle orchestre spettacolo. Il modo di ballare (fino ad allora in coppia)cambiava. A riempire le piste ora era un personaggio, originale e vestito in modo appariscente, che con i dischi in vinile e i piatti a trazione e cinghia, con tecniche di “mixaggio passava da un brano all’altro senza strappi. C’erano stati quelli che “mixavano a stacco”;poi arrivarono i Dj che mixavano facendo combaciare perfettamente le battute dei dischi. A New York era nata la disco-music con lo “Studio 54”, la discoteca più famosa. Al Picchio i primi dj furono Tom Savarese (di New York), Antoine, Leo Persueder e Tommy Life..
