La Capsule Made in Modena è disponibile dalle ore 10:30 di oggi, venerdì 5 dicembre, online

Made in Modena: la nuova capsule a tinte gialloblù Il...

I 10 mercatini di Natale più belli del mondo: ecco dove sono

Un viaggio tra tradizioni, luci e atmosfere natalizie: ecco...

Alla scoperta della Ferrero Academy: qui si allena e ha una casa Carlos Alcaraz

di Annastella Palasciano, Jone Ibabe - per idealista/news https://youtu.be/naQnbjhpzAI idealista/news vi...

“La notte dei sogni” e lo spettacolo di Paolo Cevoli al Palazzo dei Congressi

Sono due tra gli eventi più attesi delle festività...

L’attuazione del Piano urbanistico generale (Pug) di Modena GLI INTERVENTI DELL’OPPOSIZIONE E MAGGIORANZA

Date:

Rigenerazione urbana: passano sei proposte ma modificate da PD e Alleanza Verdi sinistra

Il dibattito prima della votazione della delibera sulle manifestazioni di interesse pervenute nella prima finestra dell’avviso pubblico 2025

Maria Grazia Modena (Modena per Modena) ha ricordato “la volontà iniziale di coinvolgere la città in un percorso realmente condiviso”, sottolineando che le assemblee richieste dal suo gruppo “andavano proprio in questa direzione, con l’intento di valorizzare – e non svilire – la partecipazione”. La consigliera ha insistito sulla necessità di offrire ai cittadini “strumenti di partecipazione e controllo, in un’ottica di riduzione del consumo di suolo a favore della rigenerazione”. Modena ha parlato del percorso intrapreso come di una “spallata alla democrazia che vorrebbe invece un confronto alto con la cittadinanza”, rilevando anche come, a suo parere, “le modalità di voto non consentono un esame adeguato delle diverse proposte”. Ha concluso affermando che, a suo parere, sarebbe stato necessario un rinvio della delibera, per riformularla alla luce delle osservazioni emerse.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) ha definito la giornata “non delle migliori, poiché l’emendamento presentato all’ultimo momento riscrive le regole del gioco e modifica in modo sostanziale il lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo”. A suo giudizio, il percorso partecipativo sarebbe stato “vanificato”, le commissioni “rese prive di utilità” e i progetti imprenditoriali “ridotti a carta straccia”. Bertoldi ha inoltre osservato come “regole non chiare rischino di essere applicate in modo elastico, generando incertezza e scoraggiando gli investimenti sul territorio”. Ha sottolineato come “proprio nel momento in cui si sarebbe dovuta concretizzare l’attuazione del Pug, tutto sia cambiato all’ultimo”, esprimendo “profonda delusione” verso la maggioranza, ritenendo che non abbia rispettato gli impegni assunti.

Per Fratelli d’Italia, Elisa Rossini ha ritenuto opportuno ripercorrere i principali passaggi del percorso dal suo inizio a oggi, osservando che “le sette manifestazioni di interesse ora all’esame sono numericamente limitate rispetto alle dimensioni della città, elemento che dovrebbe indurre a un approccio improntato alla razionalità, evitando di imporre a chi investe sul territorio vincoli inutili o eccessivi”. Ha definito la delibera un “punto di caduta positivo”, con un livello di edilizia residenziale sociale “sostenibile anche rispetto alla gestione dei quartieri interessati”, evidenziando come una parte degli alloggi sarà destinata ad Agenzia Casa, elemento ritenuto favorevole dal gruppo. Le sei proposte ammesse rappresentano, secondo Rossini, “un punto di equilibrio da sostenere tanto sul fronte dell’edilizia sociale quanto su quello del beneficio pubblico, oltre il quale non sarebbe opportuno spingersi”. Si è infine interrogata sulla “coerenza politica del Pd” che adotterebbe “limitazioni tali da rischiare di far ritirare gli imprenditori”. Anche Luca Negrini ha evidenziato che le proposte attuali “rappresentano interventi seri e sostenibili per le imprese”. Parlando della quota Ers, ha spiegato che “deve risultare sostenibile economicamente per chi investe; vincoli eccessivi rischiano invece di compromettere la fattibilità degli interventi”. A titolo esemplificativo, ha citato il progetto del Direzionale Manfredini, “fermo da vent’anni e bisognoso di nuova linfa, oggi messo a rischio dai vincoli introdotti. Chi investe deve poter ottenere un ritorno adeguato”. Il capogruppo ha concluso affermando che “la priorità deve essere la sostenibilità e la rigenerazione dei grandi contenitori vuoti, superando logiche ideologiche o faide interne, ponendo al centro l’interesse della città”. Paolo Barani ha criticato la maggioranza per aver “gettato il sasso nella cristalleria”, chiedendo più Ers e nuovi parchi dopo un costoso percorso partecipativo, contestando la sostenibilità economica delle richieste: “Siete seri quando volete far gestire i parchi ai costruttori?”. Nel dubitare che si possa ‘reggere’ un alto numero di alloggi Ers e ricordando precedenti criticità come l’R-Nord, il consigliere ha rimarcato la mancanza di realismo e il rischio di caricare i progetti di oneri insostenibili. Richiamando Le Corbusier per sostenere che la rigenerazione è un’opportunità, non una condanna: “niente è da inventare, tutto è da reinventare”, Dario Franco ha ricordato che FdI, già ai tempi della valutazione negativa dei 19 progetti presentati nell’avviso pubblico precedente, “scelse responsabilmente di dare fiducia alla Giunta”, nonostante lo scetticismo verso il percorso partecipativo. Dopo aver analizzato i sette interventi in Commissione, il consigliere li aveva giudicati positivi pur con osservazioni tecniche da approfondire. “Ora però la città non può essere in qualche modo vittima del cortocircuito tra la maggioranza e la Giunta”, ha concluso. Dal canto suo Ferdinando Pulitanò ha criticato duramente l’emendamento della maggioranza, definendolo “un regolamento di conti” più che una proposta urbanistica, rimproverando il Pd di incoerenza e di aver trasformato la rigenerazione in “un manuale a ostacoli” che scoraggia gli investitori. 

Andrea Mazzi (Modena in Ascolto) ha evidenziato il forte bisogno di case a Modena, guardando positivamente agli interventi di rigenerazione, utili a contrastare degrado e insicurezza, sottolineando al contempo che “l’emendamento Pd-Avs rischia di rendere insostenibili i progetti, imponendo oneri eccessivi rispetto agli equilibri economico-finanziari”, ricordando che “l’equilibrio del buon amministratore è il realismo” e annunciando in tal senso voto contrario sia all’emendamento che alla delibera così modificata.

La votazione della delibera sulle manifestazioni di interesse pervenute nella prima finestra dell’avviso pubblico 2025 e dell’emendamento proposto da Pd e Avs è stata anticipata da un lungo dibattito aperto dal Partito Democratico, con Francesco Antonio Fidanza che ha sottolineato l’importanza di “agire con lungimiranza politica” per garantire sicurezza e prosperità alla città nel prossimo futuro. In questo scenario, ha rilevato l’esistenza di una “spaccatura insostenibile” tra un patrimonio edilizio bloccato e un’emergenza abitativa che colpisce soprattutto chi lavora e presta servizi alla città, mentre la quota di edilizia residenziale sociale è “marginale” rispetto ai reali bisogni. “Lo sviluppo – ha affermato – non deve tradursi in espansione, bensì in rigenerazione, con l’obiettivo di costruire i quartieri del futuro: con servizi accessibili, collegamenti efficienti con centro e ospedali, luoghi verdi e aree comuni capaci di contrastare l’isolamento sociale”. Anche Diego Lenzini ha sottolineato come la rigenerazione costituisca “l’impegno di disegnare la città di domani, interrompendo un processo lento ma inesorabile di degrado e riduzione dell’attrattività dei quartieri”. Il capogruppo ha evidenziato la necessità di un “approccio coordinato tra imprese, tecnici e uffici comunali, capace di coniugare i bisogni della città, la sostenibilità dei progetti, gli interessi legittimi delle imprese e il coinvolgimento della comunità”. Ha sottolineato l’importanza della continuità politica rispetto agli impegni assunti nel precedente Consiglio comunale e citato il valore dell’Edilizia residenziale sociale applicata, ad esempio, al progetto Zodiaco, “che prevede anche funzioni commerciali e di prossimità, a supporto della sostenibilità economica dell’intervento”. Il consigliere ha infine respinto le critiche secondo cui l’Ers limiterebbe l’attrattività del territorio, ricordandone il valore sociale e inclusivo: “Chi ha bisogno va sostenuto perché possa costruire il proprio progetto di vita in città”. Anche Alberto Bignardi ha difeso i documenti presentati dalla maggioranza, mirati a rafforzare trasparenza, sostenibilità e solidità economica degli interventi: “Non sono frutto di tecnicismo, ma una garanzia per la città. Gli emendamenti non frenano i progetti ma li rendono più robusti e coerenti con l’interesse pubblico”.  Il consigliere ha inoltre chiesto verifiche puntuali sulle capacità dei proponenti, più qualità ambientale e connessioni urbane migliori. Fabio Poggi ha difeso l’emendamento del Pd, frutto di “un lavoro corposo” pensato per rafforzare l’interesse pubblico e rendere più fattibili i progetti, sottolineando che l’obiettivo non è ostacolare ma offrire alternative migliorative su Ers, verde, permeabilità e qualità urbana, e respingendo le accuse di incoerenza: “Sono coerente con ciò che pensavo allora e ribadisco oggi”. Il consigliere ha quindi rivendicato continuità di impegno con la Giunta e la volontà di far avanzare le proposte nell’interesse della città.

Martino Abrate (Avs) ha sottolineato come “l’obiettivo della Giunta resti il mantenimento dei servizi al cittadino, con l’abitare al centro delle politiche comunali”. Abrate ha evidenziato la “progressiva riduzione dell’offerta abitativa a Modena”, e l’urgenza di garantire accesso a case a prezzi accessibili, ricordando l’impegno del Comune in questa direzione, con azioni come il rinnovato Regolamento di Agenzia Casa e l’avviso pubblico per la trasformazione temporanea di uffici in residenze. Il capogruppo ha ricordato che “la rigenerazione urbana e la tutela di aria e verde rappresentano temi centrali”, e che “l’edilizia residenziale sociale si inserisce in questa visione complessiva”. Ha sottolineato la necessità di un “patto per la città” con gli imprenditori, sottolineando la delicatezza di interventi, come quello di via Zodiaco, dove “l’obiettivo è garantire che il distretto diventi un quartiere vivo e non un semplice dormitorio, con una quota significativa non solo di Ers ma anche di servizi a alto valore sociale”. Ha infine evidenziato l’importanza di procedere con lo “spacchettamento, valutando le singole proposte in modo dettagliato”. Partendo dalla sottolineatura dell’interesse pubblico, inteso come linea guida per “creare futuro”, Laura Ferrari ha rivendicato il percorso verso la rigenerazione e la centralità di partecipazione, verde e bisogni sociali, dando una valutazione positiva per quasi tutti i progetti, con maggiore prudenza rispetto a Zodiaco ed ex Pro latte. Rispetto a quest’ultimo, la consigliera ha sospeso il giudizio per attendere un equilibrio tra sostenibilità economica e qualità del parco previsto perché, se “edificare è inevitabile, occorre massimizzare benefici ambientali e sociali”.

Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione-Sl) ha ricordato in apertura che “la maggioranza è cambiata e occorre prenderne atto”, rivendicando la posizione autonoma e laica del proprio gruppo, sottolineando come l’attuale coalizione, diversa da quella dei dieci anni precedenti, abbia già introdotto cambiamenti significativi su svariati temi. Rivendicando la necessità di una strategia nuova per la città, il consigliere ha evocato la necessità di grandi dibattiti pubblici, finora mancati, ribadendo che la nuova maggioranza deve “camminare compatta nel programma sottoscritto”, anche chiedendo sacrifici a una parte della città, infine osservando con rammarico che altre città della regione stanno superando Modena in termini di dinamismo.

Giovanni Silingardi (M5s) ha evidenziato che il dibattito si è concentrato quasi solo sull’emendamento, trascurando la portata della delibera, che si inserisce nella visione di una “città fondata sulla rigenerazione urbana e sociale”, e che nell’insieme “porta un beneficio pubblico evidente”. Il consigliere ha chiarito che non c’è stato alcun mancato rispetto della legge urbanistica regionale, poiché la pubblicazione obbligatoria riguarda solo gli accordi operativi, non le manifestazioni di interesse, rimarcando il valore dei 130 alloggi Ers e degli interventi su verde, corridoi ecologici e servizi. Riguardo all’ex Pro latte, Silingardi ha inoltre spiegato che il progetto evita il rischio di abbandono dell’area e permette di arrivare alla creazione di un vero parco di quartiere.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Articoli Popolari

More like this
Related

La Capsule Made in Modena è disponibile dalle ore 10:30 di oggi, venerdì 5 dicembre, online

Made in Modena: la nuova capsule a tinte gialloblù Il...

I 10 mercatini di Natale più belli del mondo: ecco dove sono

Un viaggio tra tradizioni, luci e atmosfere natalizie: ecco...

Alla scoperta della Ferrero Academy: qui si allena e ha una casa Carlos Alcaraz

di Annastella Palasciano, Jone Ibabe - per idealista/news https://youtu.be/naQnbjhpzAI idealista/news vi...

“La notte dei sogni” e lo spettacolo di Paolo Cevoli al Palazzo dei Congressi

Sono due tra gli eventi più attesi delle festività...